In MotoGP Rossi insegue e poi sorpassa Pedrosa, a lungo in testa, Alla fine sul podio, accanto a Vale, salgono il pilota Honda e Stoner, terzo al traguardo. Lorenzo cade e perde la testa della classifica. Bene anche Melandri, quinto, e Capirossi sesto.
Jerez de la Frontera (SPA) - Passano gli anni, cala il pubblico sugli spalti, ma due certezze ci sono. Stesso pilota, stessa irriverenza e lo stesso wc chimico. Quello nel quale Rossi si fermò nel giro d'onore a "far due gocce" dopo la vittoriosa cavalcata in 250. Quello nel quale si è rifermato Valentino dopo aver letteralmente ammazzato la MotoGP al GP di Spagna.
Gara strana, con Pedrosa che cerca di vincere andando in fuga fin dal via. Ottima idea, visto che il Rossi della qualifiche sembrava al massimo da terzo posto e invece… "Rossi è stato bravo – commenta Pedrosa – si è nascosto il sabato e la domenica ha vinto".
Ma se Rossi ha vinto quasi a mani basse, con una superiorità indiscutibile testimoniata dalla facilità con la quale ha passato Pedrosa, chi ha perso?
Di sicuro Lorenzo, battagliero ma non più di tanto, fortissimo il sabato e molto meno incisivo la domenica, finito a terra con la moto che nel ruzzolone ha perso la pedana destra. Ritiro inevitabile, e Jorge ridimensionato.
Stoner ha sempre e solo pensato al podio su una pista che è sempre stata avara di gioie per lui e soprattutto per la Ducati che, tanto per cambiare, scopre che dietro Casey c'è davvero poco, l'11esimo posto di Gibernau, Hayden e Canepa, ultimo e penultimo a oltre un minuto, e Kallio ritirato. Ridimensionato anche Dovizioso che si è agitato molto, ha fatto un dritto e poi ha rimontato dall'ultima piazza con ottimi tempi fino alla ottava. Gara che non rende merito ad Andrea, ma che fa anche capire che Pedrosa è tornato il numero uno della Honda.
Sempre in casa giapponese due uomini che meritano l'applauso: Melandri e De Puniet. Marco fa capire con un quinto posto che la Kawasaki non è proprio un wc (meccanico) e che il pilota è di Serie A.
Randy De Puniet arriva a un passo dal podio con una gara maiuscola. Il suo segreto si chiama team: Lucio Cecchinello e lo staff tecnico hanno da tempo scelto le sospensioni Ohlins al posto della Showa, e questo ha fatto la differenza sulle altre, deludenti, Honda satellite di De Angelis e Takahashi.
Prestazione opaca per Elias ma anche per le Suzuki, apprezzabili a tratti con Capirossi, ma solo sesta e con distacchi pesanti, ben oltre il mezzo minuto. Del resto la MotoGP vista a Jerez ha la faccia di Rossi, ancora in grado di divertirsi, pur ripetendosi nelle gag, dopo 10 anni di battaglie.
Un gigante, decisamente troppo forte. Poi gli altri tre top che bene o male sono sempre sul podio nonostante la giornataccia di Lorenzo. Il resto è buona volontà, impegno, qualche sorpasso, ma anche la certezza che la vittoria è una chimera.
La classifica parla più chiaro di mille giri di parole: Rossi a quota 65, Stoner a 54, Lorenzo e Pedrosa a 41.
Poi il mondo dei "normali", con Dovizioso a 30 e Melandri a 23.
Classica al 03.05.2009
1 ROSSI Valentino ITA 65
2 STONER Casey AUS 54
3 LORENZO Jorge SPA 41
4 PEDROSA Dani SPA 41
5 DOVIZIOSO Andrea ITA 30
6 EDWARDS Colin USA 26
7 DE PUNIET Randy FRA 24
8 MELANDRI Marco ITA 23
9 VERMEULEN Chris AUS 21
10 CAPIROSSI Loris ITA 19
11 KALLIO Mika FIN 16
12 DE ANGELIS Alex RSM 15
13 ELIAS Toni SPA 15
14 TOSELAND James GBR 10
15 GIBERNAU Sete SPA 8
16 TAKAHASHI Yuki JPN 5
17 HAYDEN Nicky USA 5
18 CANEPA Niccolo ITA 2
Costruttori
1 YAMAHA 70
2 DUCATI 54
3 HONDA 47
4 SUZUKI 28
5 KAWASAKI 23
Team
1 FIAT YAMAHA TEAM 106
2 REPSOL HONDA TEAM 71
3 DUCATI MARLBORO TEAM 59
4 RIZLA SUZUKI MOTOGP 40
5 MONSTER YAMAHA TECH 36
6 SAN CARLO HONDA GRESI 30
7 LCR HONDA MOTOGP 24
8 HAYATE RACING TEAM 23
9 PRAMAC RACING 18
10 GRUPO FRANCISCO HERN 8
11 SCOT RACING TEAM MOT 5
Articolo copiato da sito www.motonline.com
Jerez de la Frontera (SPA) - Passano gli anni, cala il pubblico sugli spalti, ma due certezze ci sono. Stesso pilota, stessa irriverenza e lo stesso wc chimico. Quello nel quale Rossi si fermò nel giro d'onore a "far due gocce" dopo la vittoriosa cavalcata in 250. Quello nel quale si è rifermato Valentino dopo aver letteralmente ammazzato la MotoGP al GP di Spagna.
Gara strana, con Pedrosa che cerca di vincere andando in fuga fin dal via. Ottima idea, visto che il Rossi della qualifiche sembrava al massimo da terzo posto e invece… "Rossi è stato bravo – commenta Pedrosa – si è nascosto il sabato e la domenica ha vinto".
Ma se Rossi ha vinto quasi a mani basse, con una superiorità indiscutibile testimoniata dalla facilità con la quale ha passato Pedrosa, chi ha perso?
Di sicuro Lorenzo, battagliero ma non più di tanto, fortissimo il sabato e molto meno incisivo la domenica, finito a terra con la moto che nel ruzzolone ha perso la pedana destra. Ritiro inevitabile, e Jorge ridimensionato.
Stoner ha sempre e solo pensato al podio su una pista che è sempre stata avara di gioie per lui e soprattutto per la Ducati che, tanto per cambiare, scopre che dietro Casey c'è davvero poco, l'11esimo posto di Gibernau, Hayden e Canepa, ultimo e penultimo a oltre un minuto, e Kallio ritirato. Ridimensionato anche Dovizioso che si è agitato molto, ha fatto un dritto e poi ha rimontato dall'ultima piazza con ottimi tempi fino alla ottava. Gara che non rende merito ad Andrea, ma che fa anche capire che Pedrosa è tornato il numero uno della Honda.
Sempre in casa giapponese due uomini che meritano l'applauso: Melandri e De Puniet. Marco fa capire con un quinto posto che la Kawasaki non è proprio un wc (meccanico) e che il pilota è di Serie A.
Randy De Puniet arriva a un passo dal podio con una gara maiuscola. Il suo segreto si chiama team: Lucio Cecchinello e lo staff tecnico hanno da tempo scelto le sospensioni Ohlins al posto della Showa, e questo ha fatto la differenza sulle altre, deludenti, Honda satellite di De Angelis e Takahashi.
Prestazione opaca per Elias ma anche per le Suzuki, apprezzabili a tratti con Capirossi, ma solo sesta e con distacchi pesanti, ben oltre il mezzo minuto. Del resto la MotoGP vista a Jerez ha la faccia di Rossi, ancora in grado di divertirsi, pur ripetendosi nelle gag, dopo 10 anni di battaglie.
Un gigante, decisamente troppo forte. Poi gli altri tre top che bene o male sono sempre sul podio nonostante la giornataccia di Lorenzo. Il resto è buona volontà, impegno, qualche sorpasso, ma anche la certezza che la vittoria è una chimera.
La classifica parla più chiaro di mille giri di parole: Rossi a quota 65, Stoner a 54, Lorenzo e Pedrosa a 41.
Poi il mondo dei "normali", con Dovizioso a 30 e Melandri a 23.
Classica al 03.05.2009
1 ROSSI Valentino ITA 65
2 STONER Casey AUS 54
3 LORENZO Jorge SPA 41
4 PEDROSA Dani SPA 41
5 DOVIZIOSO Andrea ITA 30
6 EDWARDS Colin USA 26
7 DE PUNIET Randy FRA 24
8 MELANDRI Marco ITA 23
9 VERMEULEN Chris AUS 21
10 CAPIROSSI Loris ITA 19
11 KALLIO Mika FIN 16
12 DE ANGELIS Alex RSM 15
13 ELIAS Toni SPA 15
14 TOSELAND James GBR 10
15 GIBERNAU Sete SPA 8
16 TAKAHASHI Yuki JPN 5
17 HAYDEN Nicky USA 5
18 CANEPA Niccolo ITA 2
Costruttori
1 YAMAHA 70
2 DUCATI 54
3 HONDA 47
4 SUZUKI 28
5 KAWASAKI 23
Team
1 FIAT YAMAHA TEAM 106
2 REPSOL HONDA TEAM 71
3 DUCATI MARLBORO TEAM 59
4 RIZLA SUZUKI MOTOGP 40
5 MONSTER YAMAHA TECH 36
6 SAN CARLO HONDA GRESI 30
7 LCR HONDA MOTOGP 24
8 HAYATE RACING TEAM 23
9 PRAMAC RACING 18
10 GRUPO FRANCISCO HERN 8
11 SCOT RACING TEAM MOT 5
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