L'attesissimo scontro fra i due assi non c'è stato: Haga è scivolato in Gara-1, vinta dal suo rivale che ha fatto "la melina" in Gara-2, dove si è imposto Fabrizio
Portimao – È finita. Spies è campione del mondo e Haga per la terza volta è secondo. Qualcuno dirà che questa è la dimostrazione di un talento sopravvalutato, ma sbaglia: in realtà ad Haga è mancato sempre quel soffio di fortuna che qualsiasi grande campione ha sempre dalla sua parte nei momenti topici. Ma senza perderci in inutili discussione su questo argomento, congratuliamoci con Spies e col Team Yamaha, che hanno portato a casa un titolo meritatissimo, soprattutto dal pilota, che potrà non essere il massimo della simpatia e della spontaneità, ma quanto a capacità di guida... fa semplicemente paura!
A Portimao abbiamo vissuto due gare avvincenti, e questa non è una novità. Nella prima è però mancato l'attesissimo confronto diretto fra Spies e Haga, spento sul nascere da una scivolata del giapponese. A quel punto l'americano ha avuto vita relativamente facile ed ha vinto Gara-1 con un allungo nel finale che lo ha messo al sicuro dalle pretese di Rea, Biaggi e Byrne. In Gara-2 Spies se l'è presa comoda, a un certo punto si è forse addirittura distratto, ha allargato una traiettoria e ha perso tempo, facendo inutilmente sperare i tifosi di Haga che la moto avesse dei problemi.
La corsa ha avuto un grande protagonista in Byrne, un privato che quando è in palla non ha paura di nessuno. Il pilota del Team Borciani ha condotto per i primi dieci giri resistendo alla pressione di un duro come Rea. Poi ha ceduto ed è stato raggiunto e superato anche dai due "ufficiali" della Ducati: prima Fabrizio, poi, Haga. Il suo quarto posto è comunque da considerare una grande impresa.
La vittoria di Fabrizio è stata limpida, anche se favorita dalla mancanza di combattività di Spies e dalle difficoltà di Haga, partito dalla terza fila e costretto a dure rimonte. Nulla da rimproverargli in quest'ultima gara, perché ormai una sua rinuncia a favore di Haga, con Spies in quinta posizione, non sarebbe più servita a nulla.
Max Biaggi è andato molto forte sia in prova, sia nelle due gare, anche se nella seconda manche ha accusato un calo nel finale dovuto a scelte tecniche che in corsa si sono dimostrate non azzeccate e che sono state alla base dei diversi "lunghi" del romano. Molto consistente anche Jonathan Rea, che conclude il campionato del debutto in superbike ponendosi allo stesso livello dei campioni più esperti e affermati.
In Portogallo sono state spiegate da Paolo Flammini anche alcune modifiche al regolamento del mondiale SBK che saranno in vigore già la prossima stagione. Sono state concepite per ridurre i costi e facilitare l'adesione al campionato. Ne parleremo più dettagliatamente in un altro articolo.
Portimao – Haga sorride nel box, Spies fa le boccacce ai fotografi, Fabrizio altrettanto. Sembra che sia un grande scherzo, invece sarà una grande sfida, serissima, che non coinvolge solo i piloti. Prepariamoci al primo round.
Spies parte benissimo, seguito da Biaggi, Byrne, Rea, Haslam, Nieto, Haga, Corser e Fabrizio. Pwer le Ducati comincia male, anche perché Spies in poche curve ha già inflitto otto decimi a Biaggi e Haga ha un handicap iniziale di 2"7.
Rea si libera di Byrne e conquista la terza posizione, ma non avanza perché i primi due hanno un ritmo indiavolato: Spies gira in 1'43"647, Biaggi in 1'43"689; tutti gli altri, esclusi Haga e Fabrizio, sono sopra 1'44".
Al terzo giro Haga si è liberato solo di Nieto ed è sesto, ma a 3"3. Al quarto Fabrizio batte il record di Spies: 1'43"529, intanto Biaggi si è fatto nuovamente sotto al leader della corsa e lo tallona a tre decimi di distanza. Due tornate più tardi, Haga e Fabrizio, che viaggiano di conserva, passano Haslam, ma qui finisce buona parte dei sogni del giapponese e della Ducati: poche curve più avanti Haga scivola banalmente, si rialza subito, scuote la testa e si arrende.
Il campione della Yamaha continua a "tirare", ma senza lo stesso impeto di prima, tanto è vero che Rea e Byrne guadagnano terreno.
A metà gara i più veloci in pista sono Rea e Fabrizio, rispettivamente terzo e quinto. Spies guida la corsa con 6 decimi su Biaggi, 1"1 su Rea, che ormai ha raggiunto l'Aprilia, 2"4 su Byrne e 3"9 su Fabrizio. Al quattordicesimo giro Rea è a contatto di Biaggi e tenta il sorpasso, ma non riesce. Poche curve più avanti però Biaggi entra troppo veloce, è costretto ad allargare la traiettorie e Rea lo infila conquistando il secondo posto, mentre anche Byrne si avvicina a Biaggi. Queste schermaglie fra gli inseguitori hanno avvantaggiato il leader, che alla fine della quindicesima tornata ha allungato il suo vantaggio a 1"6. Salvo sorprese, la lotta per la vittoria è finita, adesso ci si batte per i restanti gradini del podio.
A quattro giri dal termine, Biaggi riapre la manetta e supera Rea, che gli si incolla a ruota, mentre Byrne, strepitoso sulla sua Ducati privata, guadagna centimetri e metri fin quando, al penultimo giro, raggiunge Biaggi che nel frattempo ha ceduto il secondo posto a Rea. L'ultimo giro non riserva sorprese: Spies vince con 1"6 su Rea, 2"1 su Biaggi e 2"7 su Byrne. Fabrizio ha tirato da tempo i remi in barca ed è quinto a 14"7 davanti a Camier, seconda guida, in netto progresso di prestazioni, dell'Aprilia. Spies chiude la prima manche in testa al campionato con 451 punti, mentre Haga rimane a 436. Non è detta ancora l'ultima parola, ma anche in caso di vittoria del giapponese in Gara-2 basterebbe un sesto posto all'americano per essere comunque campione del mondo.
Portimao – Shane Byrne parte come un razzo, allunga come un missile, e alla conclusione della prima tornata è in testa davanti a quella belva di Spies che lo segue a un decimo, seguito da Rea, Biaggi, Haslam, Haga, Kagayama, Smrz, Corser e Fabrizio. Brutte partenze ancora per le Ducati: giustificabile quella di Haga, in terza fila, meno quella di Fabrizio che prendeva il via dalla prima fila.
Per quattro giri il formidabile Byrne tiene il comando, poi deve cederlo all'incalzare di Rea. Finita l'avventura? No, Byrne ci mette un po' del suo e Rea è nuovamente dietro.
Alle spalle dei primi due è Spies, che corre evidentemente un po' al risparmio, oppure aspetta, staccato di 1"4, di attaccare: l'ha fatto altre volte... Ma arriva Fabrizio, indiavolato, e supera Spies lanciandosi alla caccia di Rea. Spies cede anche a Biaggi, poi viene raggiunto da Haga, che al settimo giro lo infila all'interno e si installa in sesta posizione.
All'ottavo passaggio Fabrizio è nella scia di Rea, ma la notizia non è questa: un giro più tardi si vede Spies allargare una traiettoria e rallentare vistosamente. Che cosa sta succedendo alla sua Yamaha?
A metà gara Rea è di nuovo al comando davanti a Byrne, che nel corso della tornata cede il secondo posto a Fabrizio. Biaggi è quarto staccato di 1"2 e Haga quinto a 2"5. Tredicesimo giro: la temperatura sale al calor bianco. Primo è Fabrizio, che ha passato Rea con un sorpasso di alto livello; terzo è Byrne incollati ai primi due, poi Biaggi a 1"5 e Haga a 2"2. Spies è sesto e sembra che tutto sulla sua moto sia tornato normale, visto che gira coi tempi dei migliori.
A cinque giri dal termine Rea affianca Fabrizio sul rettilineo e lo passa in staccata; un giro dopo, Haga supera Byrne e agguanta il terzo posto, mentre Spies diventa quinto dopo aver avuto ragione di Biaggi. Inizia l'ultimo giro con Fabrizio che esce meglio di Rea sul rettilineo, supera di slancio la Honda e tiene duro in staccata tenendosela dietro. Rea, nel tentativo di recuperare, sbaglia una traiettoria e deve lasciar passare anche Haga. Il traguardo si avvicina e Fabrizio va a coglierlo dando una piccolissima soddisfazione alla Ducati, che vede sfumare un titolo che a metà stagione sembrava già conquistato. Spies, quinto, è il campione del mondo 2009. L'anno prossimo se la vedrà con Valentino.
Portimao – È finita. Spies è campione del mondo e Haga per la terza volta è secondo. Qualcuno dirà che questa è la dimostrazione di un talento sopravvalutato, ma sbaglia: in realtà ad Haga è mancato sempre quel soffio di fortuna che qualsiasi grande campione ha sempre dalla sua parte nei momenti topici. Ma senza perderci in inutili discussione su questo argomento, congratuliamoci con Spies e col Team Yamaha, che hanno portato a casa un titolo meritatissimo, soprattutto dal pilota, che potrà non essere il massimo della simpatia e della spontaneità, ma quanto a capacità di guida... fa semplicemente paura!
A Portimao abbiamo vissuto due gare avvincenti, e questa non è una novità. Nella prima è però mancato l'attesissimo confronto diretto fra Spies e Haga, spento sul nascere da una scivolata del giapponese. A quel punto l'americano ha avuto vita relativamente facile ed ha vinto Gara-1 con un allungo nel finale che lo ha messo al sicuro dalle pretese di Rea, Biaggi e Byrne. In Gara-2 Spies se l'è presa comoda, a un certo punto si è forse addirittura distratto, ha allargato una traiettoria e ha perso tempo, facendo inutilmente sperare i tifosi di Haga che la moto avesse dei problemi.
La corsa ha avuto un grande protagonista in Byrne, un privato che quando è in palla non ha paura di nessuno. Il pilota del Team Borciani ha condotto per i primi dieci giri resistendo alla pressione di un duro come Rea. Poi ha ceduto ed è stato raggiunto e superato anche dai due "ufficiali" della Ducati: prima Fabrizio, poi, Haga. Il suo quarto posto è comunque da considerare una grande impresa.
La vittoria di Fabrizio è stata limpida, anche se favorita dalla mancanza di combattività di Spies e dalle difficoltà di Haga, partito dalla terza fila e costretto a dure rimonte. Nulla da rimproverargli in quest'ultima gara, perché ormai una sua rinuncia a favore di Haga, con Spies in quinta posizione, non sarebbe più servita a nulla.
Max Biaggi è andato molto forte sia in prova, sia nelle due gare, anche se nella seconda manche ha accusato un calo nel finale dovuto a scelte tecniche che in corsa si sono dimostrate non azzeccate e che sono state alla base dei diversi "lunghi" del romano. Molto consistente anche Jonathan Rea, che conclude il campionato del debutto in superbike ponendosi allo stesso livello dei campioni più esperti e affermati.
In Portogallo sono state spiegate da Paolo Flammini anche alcune modifiche al regolamento del mondiale SBK che saranno in vigore già la prossima stagione. Sono state concepite per ridurre i costi e facilitare l'adesione al campionato. Ne parleremo più dettagliatamente in un altro articolo.
Portimao – Haga sorride nel box, Spies fa le boccacce ai fotografi, Fabrizio altrettanto. Sembra che sia un grande scherzo, invece sarà una grande sfida, serissima, che non coinvolge solo i piloti. Prepariamoci al primo round.
Spies parte benissimo, seguito da Biaggi, Byrne, Rea, Haslam, Nieto, Haga, Corser e Fabrizio. Pwer le Ducati comincia male, anche perché Spies in poche curve ha già inflitto otto decimi a Biaggi e Haga ha un handicap iniziale di 2"7.
Rea si libera di Byrne e conquista la terza posizione, ma non avanza perché i primi due hanno un ritmo indiavolato: Spies gira in 1'43"647, Biaggi in 1'43"689; tutti gli altri, esclusi Haga e Fabrizio, sono sopra 1'44".
Al terzo giro Haga si è liberato solo di Nieto ed è sesto, ma a 3"3. Al quarto Fabrizio batte il record di Spies: 1'43"529, intanto Biaggi si è fatto nuovamente sotto al leader della corsa e lo tallona a tre decimi di distanza. Due tornate più tardi, Haga e Fabrizio, che viaggiano di conserva, passano Haslam, ma qui finisce buona parte dei sogni del giapponese e della Ducati: poche curve più avanti Haga scivola banalmente, si rialza subito, scuote la testa e si arrende.
Il campione della Yamaha continua a "tirare", ma senza lo stesso impeto di prima, tanto è vero che Rea e Byrne guadagnano terreno.
A metà gara i più veloci in pista sono Rea e Fabrizio, rispettivamente terzo e quinto. Spies guida la corsa con 6 decimi su Biaggi, 1"1 su Rea, che ormai ha raggiunto l'Aprilia, 2"4 su Byrne e 3"9 su Fabrizio. Al quattordicesimo giro Rea è a contatto di Biaggi e tenta il sorpasso, ma non riesce. Poche curve più avanti però Biaggi entra troppo veloce, è costretto ad allargare la traiettorie e Rea lo infila conquistando il secondo posto, mentre anche Byrne si avvicina a Biaggi. Queste schermaglie fra gli inseguitori hanno avvantaggiato il leader, che alla fine della quindicesima tornata ha allungato il suo vantaggio a 1"6. Salvo sorprese, la lotta per la vittoria è finita, adesso ci si batte per i restanti gradini del podio.
A quattro giri dal termine, Biaggi riapre la manetta e supera Rea, che gli si incolla a ruota, mentre Byrne, strepitoso sulla sua Ducati privata, guadagna centimetri e metri fin quando, al penultimo giro, raggiunge Biaggi che nel frattempo ha ceduto il secondo posto a Rea. L'ultimo giro non riserva sorprese: Spies vince con 1"6 su Rea, 2"1 su Biaggi e 2"7 su Byrne. Fabrizio ha tirato da tempo i remi in barca ed è quinto a 14"7 davanti a Camier, seconda guida, in netto progresso di prestazioni, dell'Aprilia. Spies chiude la prima manche in testa al campionato con 451 punti, mentre Haga rimane a 436. Non è detta ancora l'ultima parola, ma anche in caso di vittoria del giapponese in Gara-2 basterebbe un sesto posto all'americano per essere comunque campione del mondo.
Portimao – Shane Byrne parte come un razzo, allunga come un missile, e alla conclusione della prima tornata è in testa davanti a quella belva di Spies che lo segue a un decimo, seguito da Rea, Biaggi, Haslam, Haga, Kagayama, Smrz, Corser e Fabrizio. Brutte partenze ancora per le Ducati: giustificabile quella di Haga, in terza fila, meno quella di Fabrizio che prendeva il via dalla prima fila.
Per quattro giri il formidabile Byrne tiene il comando, poi deve cederlo all'incalzare di Rea. Finita l'avventura? No, Byrne ci mette un po' del suo e Rea è nuovamente dietro.
Alle spalle dei primi due è Spies, che corre evidentemente un po' al risparmio, oppure aspetta, staccato di 1"4, di attaccare: l'ha fatto altre volte... Ma arriva Fabrizio, indiavolato, e supera Spies lanciandosi alla caccia di Rea. Spies cede anche a Biaggi, poi viene raggiunto da Haga, che al settimo giro lo infila all'interno e si installa in sesta posizione.
All'ottavo passaggio Fabrizio è nella scia di Rea, ma la notizia non è questa: un giro più tardi si vede Spies allargare una traiettoria e rallentare vistosamente. Che cosa sta succedendo alla sua Yamaha?
A metà gara Rea è di nuovo al comando davanti a Byrne, che nel corso della tornata cede il secondo posto a Fabrizio. Biaggi è quarto staccato di 1"2 e Haga quinto a 2"5. Tredicesimo giro: la temperatura sale al calor bianco. Primo è Fabrizio, che ha passato Rea con un sorpasso di alto livello; terzo è Byrne incollati ai primi due, poi Biaggi a 1"5 e Haga a 2"2. Spies è sesto e sembra che tutto sulla sua moto sia tornato normale, visto che gira coi tempi dei migliori.
A cinque giri dal termine Rea affianca Fabrizio sul rettilineo e lo passa in staccata; un giro dopo, Haga supera Byrne e agguanta il terzo posto, mentre Spies diventa quinto dopo aver avuto ragione di Biaggi. Inizia l'ultimo giro con Fabrizio che esce meglio di Rea sul rettilineo, supera di slancio la Honda e tiene duro in staccata tenendosela dietro. Rea, nel tentativo di recuperare, sbaglia una traiettoria e deve lasciar passare anche Haga. Il traguardo si avvicina e Fabrizio va a coglierlo dando una piccolissima soddisfazione alla Ducati, che vede sfumare un titolo che a metà stagione sembrava già conquistato. Spies, quinto, è il campione del mondo 2009. L'anno prossimo se la vedrà con Valentino.